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All'anagrafe Domenico Rotella nasce a Catanzaro nel 1918 e muore a Milano città dove lavorava nel 2006.
Considerato uno dei protagonisti della scena artistica della seconda metà del XX secolo, la sua figura è legata al movimento del Nouveau Réalisme e della Pop Art internazionale. Negli anni '40 sviluppa il suo estro frequentando la giovane avanguardia costituita da un gruppo di cui fanno parte personalità come Dorazio, Sanfilippo e Turcato. Dopo gli inizi figurativi e le prime sperimentazioni, inizia a dipingere quadri astratto-geometrici ispirati alle opere di Vasilij Kandinskij e Piet Mondrian. Nel 1953 comprende che il mezzo pittorico non è più un mezzo adatto per l'espressione della sua poetica e ha improvvisamente quella che egli definisce "illuminazione Zen": la scoperta del manifesto pubblicitario come espressione artistica. Così nasce il décollage: Rotella preleva dai muri di Roma e incolla sulla tela pezzi di manifesti strappati per strada rielaborandoli poi in studio, adottando il collage dei cubisti e contaminandolo con elementi mutuati da una matrice informale vicina ad Hans Arp e a Jean Fautrier e con il ready-made dadaista. Insieme ai décollages, Rotella esegue anche assemblages e ready-made con oggetti acquistati da rigattieri come tappi di bottiglia, corde, ceste di vimini e pezzi di stoffa. Questo rimando all’oggetto di uso comune e quotidiano lo avvicina alle pratiche coeve della Pop Art britannica e statunitense. La moglie e la figlia nel 2012 hanno costituito a Milano il Mimmo Rotella Institute con lo scopo di promuovere a livello nazionale e internazionale la conoscenza e la tutela della figura e dell'arte di Mimmo Rotella.