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Libanese ma di famiglia italiana nasce nel 1934, muore a Roma nel 1998) è stato un pittore e regista italiano
Ha rappresentato un punto fondamentale della Pop art italiana ed europea. Perfettamente inserito nel panorama culturale internazionale degli anni sessanta, era reputato un artista prolifico, esuberante ed amante della mondanità. L'abitudine alle droghe che durò per tutta la sua vita gli valse l'etichetta di artista maledetto. Appassionato studioso di nuove tecniche pittoriche, fu tra i primi ad usare il computer per creare opere e riuscì a elaborare immagini dal computer e riportarle su tele emulsionate, le "tele computerizzate". La prolificità dell'autore e l'apparente semplicità delle sue opere hanno portato alla diffusione di un grande numero di falsi, soprattutto dopo la sua scomparsa. Sul finire degli anni cinquanta partecipò al movimento artistico Scuola di Piazza del Popolo assieme ad artisti come Francesco Lo Savio, Mimmo Rotella, Giuseppe Uncini, Giosetta Fioroni, Tano Festa e Franco Angeli. Il gruppo si riuniva al Caffè Rosati, bar romano allora frequentato fra gli altri da Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia e Federico Fellini e situato a piazza del Popolo, da cui presero il nome. Nel 1962 dove entrò in contatto con Andy Warhol e Gerard Malanga frequentando la Factory e le serate del New American Cinema Group. Ebbe poi occasione di partecipare alla vita mondana newyorkese che lo portò alle prime sperimentazioni con l'LSD. Nel 1971 alcuni suoi quadri vengono inseriti da Achille Bonito Oliva nella mostra Vitalità nel negativo nell'arte italiana 1960/70. Molti dei suoi lavori, i cosiddetti "monocromi", presentano solamente uno o due colori, applicati su carta da imballaggio incollata su tela. Tra le opere più importanti di Mario Schifano vanno ricordate le Propagande, serie dedicate ai marchi pubblicitari (Coca-Cola ed Esso) in cui si ha quel chiaro esempio di popular art, ovvero la veicolazione di immagini di uso comune e facilmente riconoscibili citate in molteplici modi o particolari delle stesse, alle biciclette, ai fiori e alla natura in genere . Esistono nella sua produzione anche tele dove in tecnica serigrafia sono riproposte immagini tra le più importanti da lui realizzate (Esso, Compagni compagni, Paesaggi) che non sono però da intendere come "serigrafia" ma per l'appunto opere uniche realizzate con la suddetta tecnica. Schifano in quegli anni aveva quasi abbandonato la "pittura" in quanto lui stesso affermava che la pittura era morta e diventata obsoleta rispetto all'utilizzo di tecniche diverse (vedi emulsioni o serigrafico). Per affinità con le tendenze culturali negli anni ottanta entrò in contatto con il gruppo di creativi della rivista Frigidaire tra cui Andrea Pazienza, Tanino Liberatore, Massimo Mattioli, Filippo Scozzari. L'ultimo periodo di produzione è particolarmente segnato dai media e dalla multimedialità, interrotto soltanto da alcuni cicli più prettamente pittorici. Il 27 marzo 1997 l'artista, che negli anni ottanta aveva subito delle condanne per possesso di sostanze stupefacenti, ottenne dalla Corte d'Appello penale di Roma la completa reintegrazione giudiziaria perché "la droga era solo per uso personale". Muore a 63 anni, mentre si trovava nel centro di rianimazione dell'ospedale Santo Spirito di Roma, a causa di un infarto.