
Biella 1941. Film maker e scrittore, trascorre la sua infanzia nel biellese prima di trasferirsi a Torino dove frequenta il Liceo, poi l’Accademia Albertina di Belle Arti dove si diploma in Pittura con Enrico Paulucci e quindi all’Università degli Studi di Torino alla Facoltà di Lettere e Filosofia si laurea in Lettere moderne con una tesi in Semiologia. Gli esordi nel panorama artistico italiano risalgono agli anni Sessanta, quelli in cui esplodono le tendenze Pop seguite dalle ricerche concettuali e poveriste. Nespolo esplora molte possibilità espressive rivisitando le istanze delle Avanguardie Storiche, il Futurismo, il Dadaismo e osservando la crescente influenza della Pop Art in arrivo dall’America. Negli anni d’esordio si lega a figure della cultura italiana e torinese e nei tardi anni Sessanta fa parte della Galleria di Arturo Schwarz a Milano, con la quale poco dopo esporrà a New York, Chicago ed in Belgio. Il clima e l'innovazione della sua prima mostra milanese nel 1968 verranno colti da Germano Celant che conierà poi il movimento dell'Arte Povera. Nel 1967 inizia a viaggiare intensamente negli Stati Uniti dove entrerà in contatto con le realtà Newdada e con il New American Cinema. Gli incontri con alcuni autori e fondatori del gruppo daranno il via ad una sua ricerca filmica molto personale. Diventa quindi uno tra gli iniziatori di quel fenomeno espressivo e di ricerca che verrà anche definito Cinema degli Artisti. I suoi film popolati di artisti–interpreti come Lucio Fontana, Enrico Baj, Michelangelo Pistoletto, Alighiero Boetti, Allen Ginsberg, Edoardo Sanguineti, verranno proiettati in molti musei internazionali. In questi anni Nespolo sperimenta la sua vena artistica con diverse tecniche: il ricamo, l'intarsio con materiali pregiati (ebano, madreperla, avorio, porcellana, argento) come reazione all’accademia poverista ed omaggio alla maestria esecutiva di Giovan Battista Foggini. Sin dai primi anni '70 lavora con il concetto del “portare l’arte nella vita”, operazione che implicherà il rapporto con l’Arte Applicata e il tentativo di coniugare le due distinte anime delle culture High e Low. Da qui un crescendo di attività espositive, partecipazioni ad eventi internazionali spaziando con le sue opere dal cinema al teatro fino ad assumere la direzione artistica di Richard Ginori e la collaborazione con la storica Vetreria muranese Barovier & Toso. Queste alcune fra le tappe più emblematiche della sua carriera che lo hanno portato ad essere una icona del nostro tempo nel mondo contemporaneo dell'arte: nel 1998 realizza per la città di San Benedetto del Tronto una scultura di dieci metri in acciaio dipinto, "Lavorare Lavorare Lavorare, Preferisco il Rumore del Mare" forse la sua opera più emblematica; nel 2002 prende il via la sua opera di decoro delle Stazioni della nuova Metropolitana di Torino che vedranno la luce nel 2006; nel 2011 assume la carica di Presidente del Museo Nazionale del Cinema, che manterrà fino al 2014; nel 2018 disegna lo storico calendario per l'Arma Nazionale dei Carabinieri e a Febbraio, Swatch per festeggiare i 35 anni dalla fondazione dello storico brand, organizza alla Cité du Temps di Ginevra la mostra personale dal titolo Numbers. Il catalogo è concepito dal matematico Piergiorgio Odifreddi. Nel 2022 firma l'immagine del quarantesimo Torino Film Festival.